Un patrimonio culturale ed artistico unico al mondo, scrigno che custodisce il passato di generazioni e che dovrà essere preservato in futuro. L’eccellenza dei poli accademici diffusi sul territorio come fattore di attrazione. Un nuovo sistema di welfare culturale. 

La Toscana è terra di cultura da sempre e lo sarà anche domani, nel 2050. 

Le tendenze

Analizzando il quadro informativo offerto da IRPET e, in senso più ampio, tutto l’attuale sistema culturale toscano, è stato chiesto al Comitato Scientifico di ipotizzarne le possibili evoluzioni. 

Queste le principali tendenze rilevate: 

  • La crescita degli effetti sistemici connessi alle attività culturali
    Dai primi anni ‘90, in tutta Europa, l'attenzione verso il settore culturale è aumentata, riconoscendone l'importanza per lo sviluppo delle società avanzate. In Toscana e in Italia, il legame tra patrimonio culturale, servizi culturali e sviluppo turistico è evidente. Questo legame stimola anche attività preliminari come interventi di recupero, nuovi modelli gestionali e strategie comunicative moderne. Le attività culturali favoriscono la creatività e l'innovazione, avvicinando la cultura all'istruzione nel suo ruolo di attivatore e moltiplicatore del capitale umano, con benefici per l'intera collettività.
  • La crescita del peso economico e occupazionale della cultura
    Uno dei temi più dibattuti nella letteratura specialistica riguarda i confini del settore culturale. Mentre è chiaro che musei, biblioteche, teatri e cinema appartengono al settore culturale, c'è meno consenso sull'inclusione di attività come quelle di architetti, designer, pubblicitari e creatori di software. Gli studi sull'impatto occupazionale del settore culturale sono quindi vari e presentano risultati diversi. Tuttavia, emerge chiaramente che la cultura ha un impatto significativo sul benessere individuale, sulla coesione sociale e sull'economia, con un peso economico e occupazionale rilevante, superiore alla media nazionale in Toscana.
  • Il precariato dei lavoratori e la sotto-dotazione di personale
    I lavoratori della cultura hanno condizioni contrattuali meno favorevoli rispetto alla media degli occupati. C'è un'alta incidenza di lavoro autonomo, spesso necessario, e minore incidenza di lavoro a tempo pieno, indeterminato e con una sola occupazione. Queste caratteristiche derivano dalla dipendenza del settore dai bilanci pubblici e dai provvedimenti di riduzione delle risorse, blocco del turnover e esternalizzazione delle attività. La maggioranza dei lavoratori della cultura lamenta carenza cronica di personale, ricorso a collaborazioni, utilizzo intensivo di lavoro volontario, impiego di personale amministrativo per funzioni specialistiche e predominanza di contratti precari, part-time, con sottoinquadramento e basse retribuzioni.
  • La presenza di donne e giovani e la persistenza di una forte motivazione
    Tra i lavoratori della cultura, la presenza di donne, giovani e laureati è significativamente più elevata rispetto al resto del sistema economico. Le attività culturali assorbono più facilmente questi segmenti di popolazione, che solitamente incontrano maggiori difficoltà nell'entrare nel mercato del lavoro. Nonostante gli alti livelli di insoddisfazione per le condizioni lavorative, pochi lavoratori dichiarano di voler cambiare settore, indicando una forte motivazione persistente.
  • Offerta diffusa e domanda concentrata
    La Toscana si distingue per un'offerta culturale ricca e capillarmente distribuita sul territorio. I servizi più diffusi sono biblioteche e musei, che l'amministrazione regionale mira a mettere in rete per favorire la standardizzazione, digitalizzazione dei servizi e gli scambi di patrimonio, soprattutto per le biblioteche. Tuttavia, la domanda è molto concentrata in pochi luoghi e attrattori principali, con quasi il 50% dei visitatori di musei e monumenti concentrato a Firenze.

Le linee strategiche

Il lavoro del Comitato scientifico si è tradotto nell’individuazione di 5 linee strategiche da sottoporre al Consiglio regionale della Toscana e sulla base delle quali orientare il lavoro nel futuro: 

  1. Verso un’atmosfera “vibrante”
    Il riconoscimento del museo come elemento di valore e di scelta, che passa attraverso l'abitudine al consumo culturale, è fondamentale per creare un'atmosfera "vibrante" nel territorio toscano. Per sviluppare la cultura, è necessario considerare tutti gli elementi necessari: ambienti che favoriscano la cultura da tutte le prospettive, teatri e cinema, musei e ottime scuole, infrastrutture digitali, e tutto ciò che promuova e generi innovazione. Un'atmosfera "vibrante" non solo attrarrebbe persone alla regione, ma innescherebbe anche dinamiche virtuose interne al territorio.
  2. La trasformazione del mindset nella gestione delle risorse
    La cultura comporta spese e costi significativi. È necessario affrontare il problema delle risorse con una mentalità orientata al futuro, superando atteggiamenti legati al passato.
    In città culturalmente ricche come Firenze, cambiare questa mentalità è una sfida complessa ma essenziale per la comunità locale, gli investitori privati e la classe dirigente. 
  3. Il museo come presidio territoriale: portare il museo fuori dal museo
    I musei stanno realizzando attività educative e progetti tecnologici interessanti, ma non si è ancora riflettuto adeguatamente sul loro ruolo diverso. I musei dovrebbero essere presidi sul territorio, spazi dove le persone si sentono bene e possono imparare. Per diventare veri presidi, i musei devono portare la cultura alla gente, evitando che la cultura generi soggezione.
    È necessario scardinare la convinzione che un'opera d'arte debba essere osservata a distanza, sperimentando attività partecipative e modelli di governance innovativi.
    Bisognerebbe investire nell'apertura dei luoghi della cultura, rendendoli diffusi e permeabili, e ridefinire la rete di stakeholder attorno ai musei.
    Questa strategia migliorerebbe l'attrattività anche dei musei meno visitati, come nel progetto degli Uffizi diffusi, e dovrebbe essere perseguita con determinazione.
  4. La tecnologia a favore del “fuori museo”
    La tecnologia sta penetrando radicalmente in tutte le attività quotidiane.
    Nello sviluppo futuro del territorio toscano, è importante considerare questo aspetto. In particolare, nel sistema culturale, la sperimentazione tecnologica e l'uso dell'intelligenza artificiale possono essere strumenti efficaci per promuovere la strategia del "fuori museo", facilitando soluzioni digitali per la fruizione del patrimonio museale.
  5. La condivisione di dati per lo studio delle ricadute territoriali del settore
    Per dettagliare le linee strategiche in azioni specifiche, si suggerisce la condivisione di dati utili ai progettisti urbani.
    Questi dati dovrebbero permettere di valutare le ricadute territoriali delle tendenze discusse e illustrate.