Seguendo l’esempio del tavolo di confronto relativo al primo argomento decisivo, il cambiamento delle città, è stato chiesto al Comitato Scientifico di analizzare i possibili scenari di cambiamento alla luce del concetto di “benessere”, al fine di mettere in condizione la Regione di agire in un'ottica preventiva nella gestione delle risorse idriche, individuando strategie capaci di mitigare i rischi e, al tempo stesso, di intercettare fondi nazionali ed europei disponibili.

Le tendenze

Analizzando l’attuale rapporto che intercorre tra l’uomo e l’utilizzo dell’acqua e ipotizzando i possibili sviluppi futuri, sono emerse in particolare sei tendenze intorno alle quali si è articolato il lavoro del Comitato Scientifico:

  1. I continui problemi di siccità. Il cambiamento climatico ha causato negli ultimi anni e continuerà a causare nei prossimi gravi problemi di inaridimento del territorio, che colpiscono in particolare l’agricoltura e alcune attività industriali.
  2. La progressiva deinfrastrutturalizzazione del territorio nazionale e regionale. L’Italia, e anche la Toscana, è dotata di infrastrutture idriche in larga parte considerate obsolete e non rispondenti alle nuove esigenze del territorio. Le reti fognarie e acquedottistiche, per esempio, sono la principale causa di spreco di risorse idriche.
  3. La mancata sincronizzazione tra dibattito ambientale e dibattito sull’acqua. Oggi si parla molto di cambiamento climatico, su più livelli e da diverse angolature, ma si parla ancora poco di acqua, in una correlazione pubblica ancora troppo blanda tra i due argomenti.
  4. L’estensione del cuneo salino. È in aumento il fenomeno del cuneo salino, per il quale l’acqua salata del mare risale lungo il corso del fiume a causa dei regimi idrici ridotti, rendendolo inutilizzabile, per esempio, per l’irrigazione.
  5. Il crescente inquinamento delle acque dovuto ai metalli pesanti. Questo è legato alla produzione di dispositivi tecnologici soprattutto ed è un fenomeno da monitorare con urgenza poiché la domanda di questi elementi è destinata ad aumentare.
  6. La difficoltà nella gestione della risorsa. Più che un problema di disponibilità oggi, c’è una difficoltà di intercettazione e utilizzo consapevole dell’acqua disponibile tra corsi d’acqua, bacini e precipitazioni.

Le linee strategiche

Il dibattito sulle tendenze si è tradotto in alcune linee strategiche che il Consiglio Regionale della Toscana è invitato a considerare per il raggiungimento degli obiettivi di benessere diffuso che guidano il progetto Toscana 2050.

  1. Verso politiche di contrasto rapido alla siccità. Il problema della siccità può essere arginato solo con un’azione che scaturisca dalla politica e che intervenga a snellire gli iter burocratici necessari alla realizzazione di opere fondamentali come gli invasi, ritenuti cruciali in questa fase critica.
  2. Verso un piano infrastrutturale moderno ed efficiente. L’Italia, e anche la Toscana, hanno bisogno di un ammodernamento generale sul piano infrastrutturale. Il territorio regionale necessita, in particolare, di interventi mirati al rinnovamento delle reti fognarie e dei sistemi di depurazione e riuso delle acque.
  3. Una maggiore consapevolezza pubblica dei problemi dell’acqua. A fronte della scarsa consapevolezza circa il ruolo che gioca l’acqua nel complesso processo di regolazione climatica del pianeta e, più in generale, nella vita quotidiana, è necessario un percorso di comunicazione pubblica ed educazione nelle scuole.
  4. Desalinizzazione ed energie rinnovabili. La desalinizzazione ha, al momento, costi energetici molto importanti, ma è una tecnologia da continuare a sperimentare soprattutto se integrata con il processo di diffusione delle fonti energetiche rinnovabili.
  5. Un nuovo equilibrio per il progresso tra bisogno di materie prime e salvaguardia dell’acqua. Affinché lo sviluppo regionale possa progredire di pari passo con la tutela delle risorse idriche, è necessario studiare con grande cura i processi di produzione e smaltimento legati in particolar modo al settore tecnologico.
  6. La programmazione come soluzione fondamentale. Il problema della disponibilità della risorsa idrica può essere gestito, alla luce dei dati che confermano un’adeguata presenza di acque in Toscana (tra le più alte in Europa), con una buona programmazione. Questo a partire dall’intercettazione di finanziamenti utili a sviluppare interventi di breve, medio e lungo periodo.